Uno straordinario "super" batterio - capace di assorbire anidride carbonica più di qualsiasi suo simile - è stato scoperto da un team di ricercatori dall'Università di Palermo e stranieri. Questa notevole scoperta apre nuove prospettive nella lotta contro il cambiamento climatico.

Un salto all'avanguardia nella ricerca scientifica

La recente scoperta è stata resa possibile grazie a The Two Frontiers Project (2Fp), un'iniziativa intrapresa da Seed Health, un'azienda specializzata nelle scienze del microbioma, in collaborazione con i ricercatori della Weill-Cornell Medicine. 

Il progetto ha l'obiettivo di trovare soluzioni basate sui microorganismi per combattere l'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera, una delle principali sfide del nostro pianeta in termini ambientali.

Il team di ricerca comprendeva Marco Milazzo, Paola Quatrini, Gabriele Turco e Davide Spatafora dell'Università di Palermo. I ricercatori hanno dimostrato la loro competenza e dedizione studiando i microrganismi unicellulari presenti negli ecosistemi vulcanici, terreni naturalmente ricchi di anidride carbonica.

Scoprendo la vita microbica marina

Il team ha svolto un incredibile lavoro sul campo, campionando la vita microbica nelle sorgenti idrotermali sottomarine della baia di Levante di Vulcano. Questo luogo, famoso per la sua ricchezza di anidride carbonica, si è rivelato essere il giusto habitat per uno straordinario "super" batterio, in grado di assorbire anidride carbonica più di ogni altro batterio simile.

Test e conferma sia negli USA che in Italia

Una volta isolato, il batterio unico è stato poi analizzato e studiato da un team internazionale di scienziati dell'Harvard Medical School, della Colorado State University e dell'Università di Madison-Wisconsin. Questi professionisti hanno confermato i risultati dei loro colleghi italiani, dando il via a una ricerca di follow-up più ampia.

Dettagli del campionamento

Secondo Marco Milazzo, il team, grazie all'indispensabile collaborazione dei ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e della comunità locale dell'Isola di Vulcano, ha potuto caratterizzare accuratamente la chimica della baia. 

I ricercatori hanno eseguito campionamenti di acqua, sedimenti e biofilm microbici - che aderiscono ai sedimenti - per raccogliere sia sconosciuti microrganismi coltivabili, sia materiale biologico destinato alla conservazione e allo studio del DNA.

Lavoro post-campionamento

A seguito di questa esplorazione, uno schieramento esteso di ricercatori provenienti dalla Harvard Medical School, dalla Colorado State University e dall'Università di Madison-Wisconsin ha preso l'iniziativa di coltivare specifici microrganismi fotosintetici dai campioni ottenuti nelle acque siciliane.

Ripercussioni per il futuro del cambiamento climatico

L'impatto di questa scoperta potrebbe essere massiccio. 

La capacità unica di questo specifico batterio di assorbire anidride carbonica in quantità superiore a qualsiasi altro batterio simile offre un potenziale instrumentum nella lotta contro il cambiamento climatico. 

Sfruttando questa caratteristica, potremmo essere in grado di impiegare il batterio per ridurre in modo significativo i livelli di CO2 nell'atmosfera.

Infatti, come suggerito dalla dott.ssa Paola Quatrini, "Questa importante scoperta dimostra ancora una volta l'importanza della ricerca scientifica nel trovare soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali che il nostro pianeta sta affrontando".

Questo risultato innovativo rappresenta una testimonianza dell'importanza della ricerca scientifica. Nella lotta per salvare il nostro pianeta, ogni nuova scoperta ci avvicina a nuove soluzioni, una pietra miliare alla volta.