Un settore che si era abbastanza raffreddato, quello del metaverso, e che tutto d'un tratto potrebbe riprendere vigore. Merito di qualcosa che non c'è ancora, il tanto atteso visore RealityPro di Apple, che media e informatori stanno spingendo sempre più, con un possibile lancio lunedì prossimo, giorno della conferenza per sviluppatori WWDC 2023.
Merito anche di Meta-Facebook, che sul metaverso ci punta da almeno un paio di anni. Con una mossa spiazzante, Mark Zuckerberg ha anticipato tutti, svelando il nuovo Quest 3. Un po' Quest 2, un po' Quest Pro, il visore è una via di mezzo tra il top di gamma di casa e qualcosa di più economico, quello che serve per rendere la “nuova internet” davvero qualcosa di interessante per l'utente medio.
Meta Quest 3: il primo visore per la realtà mista a colori ad alta risoluzione
Il fondatore di Meta, Mark Zuckerberg, ha annunciato su social media il Meta Quest 3, il primo visore per la realtà mista a colori ad alta risoluzione, più sottile e confortevole, con un chipset Qualcomm di nuova generazione e cuffie potenti. Il prezzo previsto è di circa 500 dollari e ulteriori dettagli saranno forniti alla conferenza Connect del 27 settembre.
Apple RealityPro: il visore innovativo per i videogame
Anche Apple si prepara a lanciare il proprio dispositivo, chiamato RealityPro, che dovrebbe posizionarsi sul mercato come oggetto innovativo per i videogame. Secondo le indiscrezioni, avrà un design curvo e sottile e un prezzo più elevato rispetto a quello di Meta.
Oppo Mr Glass Developer Edition: realtà mista e autonomia
L'azienda cinese Oppo ha invece lanciato i Mr Glass Developer Edition, che promettono esperienze di realtà mista grazie a un sistema di videocamere che sovrappongono contenuti digitali all'ambiente reale. I Mr Glass si basano sulla piattaforma Snapdragon Xr2 Plus di Qualcomm e non hanno bisogno di essere collegati a un computer per funzionare.
Nuove opportunità per l'economia delle app e degli sviluppatori
Tutti questi dispositivi aprono nuove opportunità per l'economia delle app e degli sviluppatori, un business importante per le aziende tecnologiche. L'App Store di Apple ha generato vendite per 1.100 miliardi di dollari in tutto il mondo nel 2022 e conta oggi 1,8 miliardi di app.
Meta Quest 3: caratteristiche e prezzo
Partiamo dal prezzo: Meta Quest 3 costa 569 euro e sarà in vendita in autunno, a partire dalla versione da 128 GB di memoria di archiviazione. Il prezzo non è basso ma è circa la metà di quanto l'azienda chiede per il Meta Quest Pro, che è oltre per potenza e materiali di costruzione ma anche per appeal verso il portafoglio dei consumatori.
Detto ciò, Meta spiega che il Quest 3 è il suo “primo visore mainstream per la realtà mista a colori”. Un particolare non da poco visto che, ad oggi, l'unico oggetto utile a vivere esperienza di realtà aumentata è proprio il costoso Quest Pro.
Da quest'ultimo, la terza generazione di Quest, già Oculus, eredita le famose ottiche pancake ultra compatte, che hanno permesso agli ingegneri di ridurre del 40% lo spessore del visore, e la configurazione di videocamere frontali, che servono a “vedere” il mondo esterno a colori, sovrapponendo contenuti digitali all'ambiente circostante.
Realtà mista e interazione naturale ed intuitiva
«Queste nuove esperienze permettono di andare oltre all’attuale realtà mista, individuando e interagendo in modo intelligente con gli oggetti presenti nello spazio fisico, e consentendo di muoversi nella mixed reality con modalità naturali e intuitive, che prima erano difficilmente realizzabili» continua Zuckerberg.
Quest 3 è retrocompatibile con il catalogo di Quest 2, che include oltre 500 giochi, app ed esperienze di realtà virtuale (e non solo). Ciò significa che Quest 3 avrà fin da subito un catalogo di esperienze immersive tra i più ampi al mondo.
In serata, Meta terrà il Meta Quest Gaming Showcase, un evento in cui verranno presentati altri titoli dedicati. Ma l'azienda non dimentica chi un Quest ce l'ha già: Quest 2 e Quest Pro riceveranno un aggiornamento software che porterà ad un incremento del 26% delle prestazioni della CPU e rispettivamente del 19% e dell’11% della GPU.