Con la decisione della Comunità Europea di vietare la produzione di nuovi motori a combustione interna dal 2035, gli investitori stanno puntando sugli e-fuel per prolungare la vita dei motori endotermici. Ma quali sono le differenze tra e-fuel e biocarburanti?

E-fuel: come si producono e le caratteristiche

Gli e-fuel vengono prodotti combinando idrogeno e anidride carbonica attraverso un processo chimico che richiede energia elettrica da fonti rinnovabili e acqua. L'idrogeno viene ottenuto dall'acqua tramite elettrolisi e poi combinato con la CO2 estratta dall'aria in un catalizzatore ad alta pressione. Si produce così l'e-fuel, ovvero metanolo sintetico da trasformare in e-Benzina, e-Diesel o e-Gas a seconda delle applicazioni previste. Gli e-fuel sono considerati carbon neutral perché utilizzano anidride carbonica dall'atmosfera per la loro produzione e quando il motore alimentato con e-fuel è in funzione, emette la stessa quantità di CO2 legata alla creazione del carburante sintetico.

I biocarburanti: come si producono e le caratteristiche

I biocarburanti vengono prodotti dalle biomasse, scarti di materia organica generata dalle piante e dagli animali, utilizzando gli scarti dell'industria agroalimentare, i rifiuti organici urbani, i residui verdi di attività agricole e forestali, della legna da ardere e altro. I biocarburanti sono considerati carbon neutral perché consentono all'anidride carbonica già presente nella biomassa di partenza di essere sviluppata dall'attività del motore termico, a sua volta presa dall'atmosfera e immessa nella materia organica dalle piante attraverso la fotosintesi.

Lo scenario del momento per e-fuel e biocarburanti

Anche se gli e-fuel sono costosi (circa 10 euro al litro), possono essere miscelati con combustibili tradizionali e hanno il vantaggio di poter essere stoccati proprio come gli attuali carburanti. In Europa, la Germania è il paese che ha investito di più negli e-fuel, contando sul coinvolgimento di grandi aziende come Bosch, ZF e Mahle, oltre a Porsche e BMW. La Formula 1 passerà ai carburanti sintetici a partire dalla stagione 2026, con l'obiettivo di raggiungere la carbon neutrality nel 2030. Il nostro Paese invece si sta concentrando sui biocarburanti, con Eni protagonista, che vuole quintuplicare in sette anni la produzione di biocarburanti, passando dagli attuali 1,1 milioni di tonnellate all'anno agli oltre 3 nel 2025, fino a 5 entro il 2030.

In conclusione, la decisione della Comunità Europea ha cambiato il futuro dei motori termici e sta spingendo gli investitori a puntare su e-fuel e biocarburanti per ridurre le emissioni di CO2.