Lo scorso 1 maggio, la Writers Guild of America (WGA) ha dichiarato sciopero per la prima volta in 15 anni, chiedendo un miglioramento delle condizioni lavorative e tutele contro l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) nella scrittura di sceneggiature. 

Ma quali sono le principali richieste degli sceneggiatori e quali implicazioni avranno sul mondo dello spettacolo e oltre?

Richieste degli sceneggiatori: salari e protezione dall'IA

La WGA, che rappresenta oltre 11.500 sceneggiatori di tv e cinema, ha chiuso le trattative con le principali piattaforme di streaming e aziende di produzione, come Netflix, Amazon e Disney, richiedendo:

Il sindacato chiede l'introduzione di tutele contro l'uso dell'intelligenza artificiale da parte degli studios hollywoodiani, tra le quali:

L'eredità dei luddisti e l'importanza della creatività umana

Il timore degli sceneggiatori di essere sostituiti dalla tecnologia può essere paragonato al movimento luddista del XIX secolo, quando gli operai tessili britannici distruggevano le macchine che minacciavano il loro lavoro. 

Tuttavia, i luddisti non erano del tutto contrari all'innovazione: volevano macchine di alta qualità gestite da lavoratori che avessero fatto un apprendistato e fossero pagati con salari dignitosi.

Questa visione si riflette nelle richieste della WGA, che sostiene che gli studios potrebbero suggerire agli sceneggiatori contenuti generati dall'IA a scopo di ricerca, ma che la scrittura vera e propria debba rimanere appannaggio degli esseri umani. 

In questo modo, la creatività umana viene valorizzata e si promuove un uso equilibrato delle nuove tecnologie.

Le conseguenze dello sciopero: un precedente per altri settori

Lo sciopero degli sceneggiatori potrebbe avere ripercussioni sul futuro del movimento sindacale in senso più ampio. Molti professionisti, da giornalisti ad artisti, fino ai programmatori, si trovano a confrontarsi con la concorrenza dei sistemi di apprendimento automatico. 

Le vittorie o le sconfitte della WGA in questa battaglia potrebbero quindi rappresentare un precedente importante per altri settori.

Uno sguardo al futuro incerto del mondo dello spettacolo

Le riprese della quinta e ultima stagione di "The Dropout" con Amanda Seyfried sono uno degli esempi delle produzioni coinvolte dallo sciopero. 

Sebbene la situazione sia ancora in evoluzione, è chiaro che lo sciopero degli sceneggiatori pone importanti domande sull'equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e l'impiego delle nuove tecnologie nel settore dello spettacolo, con possibili ripercussioni anche in altri ambiti professionali e sindacali.