L'intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente nella nostra vita quotidiana, ma ci sono preoccupazioni riguardo ai suoi effetti sull'economia e sulla società. Secondo uno studio dell'Unicusano, il mercato globale dell'AI vale oggi 62,4 miliardi di dollari e si stima che raggiungerà i 300 miliardi entro il 2026. Tuttavia, l'Italia è ancora indietro rispetto ad altri paesi sviluppati come il Giappone, con solo il 60% delle aziende italiane che hanno avviato progetti di AI nei settori dei servizi finanziari, dei trasporti, del retail e dei servizi pubblici.
Nonostante ciò, entro il 2024 si prevede una crescita del 41,4% nell'ambito imprenditoriale in Italia. Le aziende che utilizzano l'AI possono beneficiare di un risparmio di tempo, riduzione degli errori, aumento delle performance e delle entrate, individuazione tempestiva di eventuali problematiche, miglioramento dell'esperienza con il cliente e risparmio di denaro.
Tuttavia, gli italiani hanno anche timori riguardo all'impatto dell'AI sul lavoro, con il 71% che teme conseguenze negative sull'occupazione. In particolare, copywriter, insegnanti, traduttori, programmatori, marketer e ricercatori sono tra le professioni più a rischio. Secondo l'Unicusano, l'automazione del lavoro potrebbe portare alla perdita di circa 73 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti e 15 milioni in Europa entro il 2028.
Nonostante le preoccupazioni, il sentiment nei confronti dell'AI è generalmente positivo, con il 60% delle persone che ritiene che migliorerà la vita in alcuni ambiti come l'istruzione, l'intrattenimento, l'apprendimento, lo shopping, i trasporti e l'ambiente. Sorprendentemente, l'industria automobilistica non ha ancora sfruttato appieno le potenzialità dell'AI a causa di restrizioni legali sulla sperimentazione di veicoli a guida automatica. Tuttavia, ci sono molte applicazioni possibili, come il monitoraggio delle condizioni stradali, la riduzione degli incidenti stradali e la conversazione con sistemi IoT incorporati nei semafori o nella carreggiata.