La pandemia da Covid-19 ha causato un aumento del 40% dei pazienti malati di disturbi del comportamento alimentare (Dca), tra cui l'ortoressia, ovvero l'ossessione per il mangiare sano. In Italia sono 3 milioni e 200 mila le persone che soffrono di disturbi dell'alimentazione, con un aumento delle strutture accreditate per la cura di questo tipo di malattie, passando dalle 108 del 2022 alle attuali 126.
Secondo i dati riportati dal ministero della Salute, negli ultimi mesi sono stati diagnosticati il 36% in più di casi e il 48% in più di ricoveri in Pronto Soccorso dovuti a problematiche legate ai Dca, che rappresentano la seconda causa di morte in età giovanile dopo gli incidenti stradali.
Gli esperti denunciano una grossa fetta di sommerso, poiché in una società che spinge le persone a seguire uno stile di vita sano, proprio a partire dall'alimentazione, disturbi come l'ortoressia sono più difficili da individuare. Il 78% di chi soffre di questo disturbo pianifica meticolosamente i propri pasti, pesando il cibo in termini di dosi e calorie, mentre il 72% rinuncia alle uscite con gli amici e in generale a pasti fuori casa, dove è più difficile tenere sotto controllo le calorie ingerite.
Inoltre, l'età di chi si ammala di un disturbo dell'alimentazione si abbassa di anno in anno. Attualmente, il 6% dei pazienti ha tra gli 8 e i 12 anni, mentre il 59% tra i 13 e i 25 anni.
La pandemia ha avuto un impatto negativo sui Dca, esponendo ulteriormente soggetti già a rischio a ricaduta o peggioramento delle patologie.