Alcuni studi hanno suggerito un legame tra i social media e lo sviluppo dei disturbi alimentari (DCA), soprattutto tra i giovani e le persone più vulnerabili, con un meccanismo di auto-perpetuazione. Una recente revisione di decine di studi provenienti da diversi contesti sociali e culturali ha confermato questa relazione. Nonostante le differenze tra questi contesti, l'effetto dei social media sui DCA rimane coerente.
Un nuovo studio conferma: l'immagine corporea promossa dai social media può aumentare il rischio di sviluppare disturbi alimentari
Due ricercatori dell'Institute for Global Health dell'University College di Londra hanno recentemente pubblicato su PLOS Global Public Health uno studio che ha esaminato la relazione tra l'uso dei social media, l'immagine corporea e l'alimentazione disordinata tra i giovani di età compresa tra i 10 e i 24 anni di 17 Paesi, tra cui Stati Uniti, Australia e diversi Paesi europei.
Lo studio ha rivelato che la promozione di immagini irrealistiche, la vergogna di corpi non perfetti e l'esistenza di gruppi che glorificano l'alimentazione disordinata possono aumentare il rischio di sviluppare un disturbo alimentare. La pandemia ha portato a un ulteriore aumento del 30% della prevalenza di questi disturbi, con una diminuzione dell'età delle prime manifestazioni, che ora colpiscono i bambini delle scuole elementari.
Come i social media alimentano il ciclo dei disturbi alimentari
Coloro che si considerano poco attraenti a causa del loro aspetto fisico possono essere più inclini a cercare i social media, per trovare risposte o conferme (ad esempio nei gruppi). Tuttavia, gli algoritmi lo rilevano e forniscono sempre più pagine relative a questo argomento, creando così un ciclo che si auto-perpetua e che cresce.
Quantificare gli effetti dei social media è difficile a causa della mancanza di accesso ai dati sociali e della natura in continua evoluzione delle piattaforme. Ciò è particolarmente preoccupante quando si parla di TikTok, che è la piattaforma più popolare tra i giovani, ma su cui non esiste quasi nessuna ricerca.
Come intervenire efficacemente contro i disturbi alimentari
Per combattere efficacemente i DCA, occorre puntare sull'informazione, sull'educazione e sul sostegno psicologico, nonché sulla collaborazione con le piattaforme, piuttosto che sul carcere e sulle multe per i singoli. È indispensabile aumentare la trasparenza sugli algoritmi utilizzati dalle piattaforme, che possono portare gli utenti dalla ricerca di un'alimentazione sana a contenuti sui farmaci per perdere peso. Inoltre, è essenziale investire nella ricerca, che è ancora sottofinanziata, nonostante il problema sia in crescita.
La proposta di legge di Fratelli d'Italia
Fratelli d'Italia ha recentemente presentato una proposta di legge in cinque articoli per affrontare il problema dell'anoressia e della bulimia, che in Italia sono le prime cause di morte per gli under 25 dopo gli incidenti stradali. Il disegno di legge propone sanzioni pecuniarie (da 20.000 a 150.000 euro) e fino a 4 anni di carcere per gli influencer che propagandano comportamenti negativi, oltre a introdurre nel codice penale il reato di istigazione all'anoressia.
Tuttavia, questo approccio securitario difficilmente sarà efficace per controllare l'universo dei social media e affrontare una patologia che ha cause complesse e poco chiare. Inoltre, la proposta di legge sembra mettere in secondo piano il ruolo delle piattaforme e degli algoritmi nella diffusione delle immagini distorte del corpo e della cultura dell'alimentazione disordinata.
In sintesi, i disturbi alimentari rappresentano un problema sempre più diffuso e preoccupante, soprattutto tra i giovani. La relazione tra l'uso dei social media e l'insorgenza di questi disturbi è stata confermata da numerosi studi, e le piattaforme devono collaborare attivamente per trovare soluzioni efficaci. È indispensabile investire nell'informazione, nell'educazione e nel sostegno psicologico, ma anche nella ricerca e nella trasparenza degli algoritmi utilizzati dalle piattaforme. Solo così sarà possibile combattere efficacemente i DCA e tutelare la salute mentale dei giovani.