L'obiettivo è chiaro: ridurre il più possibile le emissioni di sostanze inquinanti e di anidride carbonica nel più breve tempo possibile. Attualmente, la tecnologia più promettente per raggiungere questo obiettivo è quella dei veicoli a propulsione elettrica. Efficienti, silenziosi e, soprattutto, a zero emissioni di anidride carbonica (considerando solo le emissioni strettamente prodotte dal veicolo). Tuttavia, come tutte le tecnologie, i veicoli elettrici presentano degli svantaggi, come l'autonomia e i tempi di ricarica, entrambi aspetti legati ai sistemi di accumulo.
Le prime auto elettriche risalgono ai primi anni del 1900. Tra queste, vale la pena ricordare la Jamais Contente, progettata dall'ingegnere francese Camille Jenatzy, che il 29 aprile 1899 raggiunse una velocità massima di 105,88 km/h, infrangendo per la prima volta la barriera dei 100 km/h. Perché allora la tecnologia elettrica non prese piede negli anni successivi, lasciando il posto alla piena espansione dei motori a combustione interna? La risposta principale a questa domanda è data dalla sostanziale differenza tra le batterie al litio e la benzina in termini di quella che viene chiamata "densità energetica".
La maggior parte dei veicoli elettrici utilizza batterie agli ioni di litio, lo stesso tipo di batteria utilizzato nella maggior parte dei dispositivi elettronici portatili come gli smartphone. Una batteria è un dispositivo che converte l'energia chimica in energia elettrica attraverso una reazione redox. Durante la scarica della batteria, gli ioni di litio si spostano dall'anodo al catodo attraverso la soluzione elettrolitica. In risposta al movimento degli ioni (cariche positive), si verifica anche un movimento di elettroni (cariche negative) che alimentano l'applicazione a cui la batteria è collegata.
Il litio è spesso soprannominato "l'oro bianco" dei veicoli elettrici. I metalli leggeri, come il litio, svolgono un ruolo fondamentale nella produzione di auto elettriche. In base alla recente crescita della domanda di veicoli elettrici, la richiesta di litio è in costante aumento. In 25 anni, la domanda globale è passata da 9,5 mila tonnellate alle 106 mila tonnellate prodotte nel 2021. Di queste, 55,4 mila tonnellate provengono dalle miniere dell'Australia, 26 mila tonnellate sono ottenute dai salari del Cile e 14 mila tonnellate dalla Cina. Il 74% del litio estratto a livello globale viene utilizzato per la produzione di batterie.
La sostituzione di una batteria agli ioni di litio in un veicolo elettrico non è un affare economico.
Fonte: https://www.ilgiornale.it/news/automotive/batterie-elettriche-tutto-che-c-sapere-2130859.html