Due anni dopo il suo storico lancio, il Telescopio Spaziale James Webb (JWST) sta già rivoluzionando la nostra comprensione dell'universo primordiale. Con una precisione senza pari, questo osservatorio infrarosso penetra le profondità cosmiche, rivelando galassie distanti fino a 13,5 miliardi di anni luce, molto più mature e massicce di quanto i scienziati avessero previsto.

CASSIOPEIA A

CASSIOPEIA A

Cassiopeia A, l'iconico resto di una supernova, svela le sue gusci di detriti in espansione. Il principale anello si estende per circa 15 anni luce, esponendo la violenta fine delle stelle.

GIOVE

GIOVE

Anche il nostro Sistema Solare è stato immortalato da Webb. Giove, il gigante gassoso, appare in una nuova luce infrarossa. Le tempeste convettive che tempestano la sua atmosfera sono tra le caratteristiche più luminose riprese dallo spazio.L'osservatorio non ha ancora raggiunto il limite delle sue possibilità, ma ha già offerto spunti rivoluzionari su come galassie e buchi neri centrali possano aver preso forma poco dopo il Big Bang.

M51 – La Galassia Whirlpool

M51 – La Galassia Whirlpool

Conosciuta anche come la Galassia Whirlpool, M51 splende nei nostri cieli notturni ed è studiabile con semplici binocoli. La potenza di Webb, però, va oltre, svelando i dettagli intricati delle sue braccia a spirale.

CHAMELEON I

CHAMELEON I

Il Telescopio Webb ci ha permesso di vedere che cosa avviene a -260C gradi all'interno della Chameleon I molecular cloud, dove ha sorprendentemente rilevato tipi di grani di ghiaccio mai osservati prima.

SAGITTARIO C

SAGITTARIO C

Lo sguardo di Webb si dirige anche verso il centro della nostra galassia, vicino al buco nero supermassiccio. Questa regione è un vero e proprio vivaio di stelle, alcune delle quali sono ancora in fase di formazione.È la dimensione dei buchi neri centrali delle prime galassie a sorprendere maggiormente i ricercatori: alcuni di questi "giganti" potrebbero aver saltato completamente lo stadio stellare, formandosi direttamente da enormi nuvole di gas in collasso.

NGC 3256

NGC 3256

La collisione tra due galassie può essere osservata in NGC 3256, testimoniando un fenomeno che ha dato inizio a una nuova generazione di stelle circa 500 milioni di anni fa.

NEBULOSA DEL GRANCHIO

NEBULOSA DEL GRANCHIO

Il famoso resto di supernova, documentato per la prima volta dagli astronomi cinesi nel 1054, situato a circa 6,500 anni luce di distanza nella costellazione del Toro.L'accuratezza del lancio su un razzo Ariane ha esteso la vita operativa del telescopio ben oltre i 10 anni previsti, fino a 20 anni o più, offrendo agli astronomi la possibilità di adottare un approccio strategico e meno affrettato alle osservazioni.

SATURNO

SATURNO

La famosa immagine ad infrarossi di Saturno scattata dal Webb mostra il pianeta e i suoi anelli più oscuri del previsto a causa dell'assorbimento della luce da parte del metano.

HH212

HH212

Una stella neonata, vecchia di non più di 50,000 anni, è catturata mentre lancia getti energetici che illuminano l'idrogeno molecolare.Il Telescopio Spaziale Hubble ha dovuto investire molte giornate per osservare un singolo angolo del cosmo. Webb, tuttavia, grazie alle sue capacità superiori, non richiederà la stessa quantità di tempo di esposizione, ma verranno sicuramente create "più aree di approfondimento" per tracciare la luce delle galassie più lontane e deboli.

JADES

JADES

Il JWST Advanced Deep Extragalactic Survey (JADES), ha già identificato una galassia confermata come la più lontana mai osservata, esistente solo 325 milioni di anni dopo il Big Bang.

AMMASSO STELLARE IC 348

Tra le scoperte c'è anche il nano bruno di massa più bassa mai trovato in questo ammasso stellare, un oggetto che ha una massa di sole tre-quattro volte quella di Giove.Alcuni sognano di scovare stelle primordiali, i cui elementi chimici rendano conto della chimica originaria scaturita dal Big Bang, e saranno necessarie osservazioni anno dopo anno per catturare quel momento raro e fortuito.

EARENDEL

EARENDEL

La stella singola più distante ad oggi osservata è Earendel. La luce di questa stella ha viaggiato per 12,9 miliardi di anni per raggiungerci, amplificata dalla gravità delle galassie in primo piano.

LA NEBULOSA DI ORIONE

LA NEBULOSA DI ORIONE

Conosciuta anche come la regione di formazione stellare, è visibile a occhio nudo come una macchia nel cielo ed è un altro dei soggetti immortalati dal Telescopio Webb.Il fascino di questa collezione di immagini del Telescopio James Webb è innegabile: ci mostrano quanto sia vasto e straordinario l'universo da noi conosciuto, dalle profondità più remoti fino agli oggetti familiari nel nostro Sistema Solare.Sorprendentemente, la maggior parte del lavoro svolto da Webb non è l'imageria; oltre il 70% del suo tempo è dedicato alla spettroscopia, il metodo per cui si scompone la luce degli oggetti nei suoi colori "arcobaleno" per estrapolare informazioni sulla chimica, la temperatura, la densità e la velocità dei bersagli studiati.

RHO OPHIUCHI

RHO OPHIUCHI

Il complesso nebuloso, la regione di formazione delle stelle più vicina alla Terra, distante appena 400 anni luce, viene brillantemente illuminato da una stella di pochi milioni di anni.Il futuro promette ancora molti tesori da svelare, e il JWST sarà all'avanguardia nell'indagare e interrogare l'universo, sempre con il suo inconfondibile tono di voce: competente, informato e oggettivo – un punto di riferimento affidabile per tutto ciò che riguarda l'esplorazione spaziale.