Le emozioni che sperimentiamo giorno dopo giorno non solo ci aiutano a percepire il mondo che ci circonda, ma svolgono un ruolo cruciale nel plasmare le decisioni che prendiamo. Fondata sulla rapidità di elaborazione delle informazioni, l'importanza delle emozioni nel processo decisionale è enorme.

Emozioni: Un Trigger nel Processo Decisionale

Ti sei mai chiesto perché ti senti a tuo agio in alcuni luoghi e non in altri? O perché certe canzoni ti rendono felice e altre tristi? 

La risposta sta nelle emozioni. Quando siamo esposti a diversi stimoli esterni, le nostre emozioni si attivano e fanno da trigger nei nostri cervelli, innescando la produzione di ormoni. Questo mix di ormoni fluisce attraverso il nostro flusso sanguigno, portando alla superficie diverse sensazioni, chiaramente distinguibili come positive o negative.

E' proprio questa sensazione a dettare la direzione delle nostre decisioni. Ogni volta che siamo nel mezzo di fare una scelta, le nostre emozioni ci danno un'indicazione di ciò che potrebbe andare bene per noi.

Emozioni e l'Influenza Sulle Decisioni

Le emozioni possono giocare su due fronti principali nel processo decisionale: l'anticipazione e l'immediatezza

Quando ci sentiamo felici o proviamo piacere, potremmo non notare i rischi o i lati negativi di una situazione. Tendiamo a prendere decisioni più ottimistiche, forse senza considerare completamente le possibili conseguenze.

Al contrario, se ci troviamo in uno stato emotivo negativo, potremmo finire per fare scelte guidate dalla paura o dalla mancanza di autostima. Le emozioni negative possono farci vedere le cose in modo più pesante del dovuto, e ciò può influenzare le nostre decisioni in modo sproporzionato.

Le emozioni sono come il copilota nel viaggio decisionale delle nostre vite e guidano e influenzano i percorsi che scegliamo, rendendo ogni decisione unica e intrinsecamente legata al modo in cui ci sentiamo in quel momento.

Questo vale solo per gli umani?

No, infatti una recente ricerca rivela che i cebi dai cornetti, primati originari del Sudamerica, possono provare emozioni simili a quelle degli umani

Ma cosa significa questo per la nostra comprensione dell'intelligenza animale?

Un ruolo fondamentale delle emozioni

Secondo Elsa Addessi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Istc) di Roma, le emozioni svolgono un ruolo cruciale nel processo decisionale umano. Quando sperimentiamo delusione in seguito a una scelta sfavorevole, spesso siamo portati a modificare le nostre decisioni future. Caratteristicamente umano, potremmo pensare, ma i risultati di questo studio suggeriscono diversamente.

Le emozioni non sono solo una aspetto umano. Questa è l'affermazione sostenuta da Francesca De Petrillo, principale autrice dello studio e professore associato alla Scuola di Psicologia dell'Università di Newcastle. 

Si potrebbe presumere che i comportamenti guidati dalle emozioni, come il rimpianto, sarebbero diffusi tra gli animali non umani. Questi sentimenti potrebbero consentire loro di adattare le loro decisioni rapidamente senza dover sperimentare direttamente ogni possibile esito di ogni scelta.

Gli esperimenti

Nell'ambito dello studio, ai cebi dai cornetti è stato proposto un compito decisionale a rischio. Dovevano scegliere tra un'alternativa sicura, sempre composta da 4 pezzettini di cibo, e un'opzione ad alto rischio, talvolta 7 pezzettini di cibo e talvolta solo 1.

I risultati sono significativi, infatti i cebi tendevano a modificare la loro decisione iniziale dopo aver scelto l'opzione rischiosa e avendo ottenuto solo 1 pezzettino di cibo. Questo comportamento ricalca straordinariamente quella che potremmo chiamare una reazione di delusione.

Ma c'è di più, i cebi modificavano anche le loro decisioni dopo aver visto che l'esito dell'opzione non selezionata sarebbe stato migliore rispetto all'esito dell'opzione effettivamente scelta. Questo comportamento è simile a ciò che noi umani chiameremmo rimpianto.

Le implicazioni dello studio 

Le emozioni di rimpianto e delusione non solo si verificano nei cebi, ma influenzano anche i loro comportamenti decisionali. Questo studio svela una correlazione sorprendentemente umana in questi primati.

Per Addessi, queste scoperte aprono nuove vie nello studio dell'emotività complessa degli animali e nel nostro sempre crescente tentativo di comprendere l'intelligenza animale. Soprattutto ne risulta un quadro che sottolinea affascinanti somiglianze tra gli esseri umani e i nostri parenti primati più lontani.

Sembra che siamo molto meno diversi da questi animali di quanto avremmo mai immaginato. Queste scoperte offrono una nuova prospettiva sulla nostra relazione con il mondo animale e potrebbero avere implicazioni significative per la psicologia comparata e la conservazione degli animali.

Queste scoperte sulla cognizione animale ci mostrano che sperimentare emozioni come delusione e rimpianto non è un'esclusiva dell'uomo, ma una caratteristica condivisa con i nostri lontani parenti primati. La ricerca continua e, con essa, la nostra comprensione della complessità emotiva degli animali si approfondisce.