L'Europa si prepara alle minacce future: contratti per vaccini contro l'influenza aviaria
La lezione del Covid 19 invita i Paesi a non farsi cogliere impreparati di fronte a minacce future, per questo l’Europa ha pensato di giocare d’anticipo sulle forniture di vaccini contro l'influenza l'aviaria in caso di una futura pandemia. La Commissione europea ha infatti siglato contratti con due case farmaceutiche, Gsk e Seqirus Uk, prenotando vaccini contro l'influenza aviaria che gli Stati membri dell'Ue potrebbero acquistare se un ceppo del virus, che ha iniziato a circolare tra i mammiferi, dovesse passare all'uomo.
I vaccini attualmente autorizzati
Per adesso ci sono due vaccini autorizzati nell'Ue: uno è il Nobilis Influenza H5N2, per il pollame, autorizzato in tutto lo spazio economico europeo; l'altro il Pa-Olvac+I+E, basato su H6n2 e H9n2, per i tacchini, che è autorizzato in Italia.
La situazione in Europa
In Europa, secondo l'ultimo report dei Centri europei per il controllo delle malattie (Ecdc) sono i gabbiani la principale vittima mentre rimane basso il rischio per la popolazione. Di fatto nel 2023 sarebbero 4 i casi verificatisi in esseri umani, ovvero padre e figlia in Cambogia, uno in Ecuador e uno in Cina. Il vecchio continente però si muove d'anticipo.
Bill Gates e la lezione del Covid-19: “Combattiamo le pandemie come gli incendi”
"Dobbiamo prepararci a combattere l'insorgere delle malattie proprio come ci prepariamo a combattere gli incendi. Se si lascia che divampi e vada fuori controllo, un incendio rappresenterà un pericolo non soltanto per una casa, ma per una comunità intera". E' quanto ha scritto il filantropo e fondatore di Microsoft, Bill Gates, in un articolo sul New York Times, e pubblicato nella traduzione italiana da Repubblica. "Lo stesso vale per le malattie infettive, tranne che queste possono espandersi su una scala di gran lunga più grande. Come abbiamo imparato fin troppo bene dal Covid, un focolaio in una città può diffondersi rapidamente a un Paese intero e poi a tutto il mondo", ha commentato Gates. "Quando per la prima volta ha definito il Covid-19 una pandemia, poco più di tre anni fa, l'Organizzazione mondiale della sanità ha mostrato il culmine del fallimento collettivo nella preparazione nei confronti delle pandemie, malgrado molteplici segnali di avvertimento", ha insistito Gates. "Temo che stiamo commettendo di nuovo gli stessi errori. La comunità internazionale non ha fatto granché per prepararsi alla prossima pandemia come speravo. Ma non è troppo tardi per impedire che la storia si ripeta. Il mondo ha bisogno di un sistema ben finanziato pronto a entrare in azione non appena si presenta un pericolo. Ci serve un dipartimento di vigili del fuoco per i focolai delle pandemie", ha precisato.