L'atmosfera superiore di Saturno viene riscaldata dal suo esteso sistema di anelli, un fenomeno che non è mai stato osservato in nessun altro pianeta del Sistema solare. Questo fenomeno potrebbe essere sfruttato per prevedere la presenza di sistemi di anelli simili intorno agli esopianeti.
Per visualizzare l'emissione Lyman-alfa è stata utilizzata un'immagine Hubble del 2017 nel vicino ultravioletto. Gli anelli sono più scuri del corpo del pianeta perché riflettono meno luce UV. Il rigonfiamento Lyman-alfa è osservato come una banda latitudinale di 30 gradi, più luminosa del 30% rispetto alle aree adiacenti.
L'eccesso di radiazione ultravioletta, visto come linea spettrale dell'idrogeno caldo nell'atmosfera di Saturno, è stato attribuito al riscaldamento delle particelle ghiacciate degli anelli che scendono dall'atmosfera. Ciò è stato confermato dalla sonda Cassini della NASA, che ha notato che molte particelle stanno scendendo dagli anelli. Questa conclusione si basa sulle osservazioni alla luce ultravioletta di quattro missioni spaziali, tra cui le sonde Voyager della NASA.
Negli ultimi 40 anni, gli astronomi hanno esaminato gli effetti stagionali del Sole su Saturno attraverso i dati UV. Lotfi Ben-Jaffel ha confrontato le osservazioni UV STIS di Saturno con la distribuzione della luce di varie missioni e strumenti spaziali, tenendo conto del tasso di trasferimento di energia dall'atmosfera di Hubble nello stesso periodo.
I risultati della ricerca, guidata da Ben-Jaffel dell'Istituto di Astrofisica di Parigi, Francia, e del Lunar and Planetary Laboratory dell'Università dell'Arizona a Tucson, AZ, non hanno indicato alcuna differenza nel livello di radiazioni UV, suggerendo che la "pioggia di ghiaccio" proveniente dagli anelli di Saturno è la spiegazione più probabile.
La ricerca è stata gestita per la NASA dall'Association of Universities for Research in Astronomy. Per informazioni sui media, contattare Claire Andreoli del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, MD.