La malattia di Parkinson è una patologia che colpisce il sistema nervoso e le cellule nervose responsabili del controllo del movimento.
Si tratta di una malattia neurodegenerativa cronica, che può diventare una delle principali cause di morte nella popolazione sempre più anziana.
L'età di insorgenza della malattia di Parkinson
La malattia di Parkinson si manifesta solitamente intorno ai 58-60 anni, anche se in alcuni casi può comparire prima. Si stima che circa l'1% dei soggetti di età superiore ai 65 anni soffra di questa malattia neurodegenerativa.
I sintomi della malattia di Parkinson
I sintomi della malattia di Parkinson possono variare da persona a persona, ma i più comuni sono tremori, rigidità muscolare, difficoltà nel coordinamento dei movimenti e problemi di equilibrio. Inoltre, la malattia può causare anche disturbi del sonno, depressione e problemi cognitivi.
Le cause della malattia di Parkinson
Non esiste ancora una causa nota per la malattia di Parkinson, ma si ritiene che sia dovuta alla combinazione di fattori genetici e ambientali. Alcune ricerche suggeriscono che l'esposizione a sostanze chimiche tossiche o a determinati farmaci potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la malattia.
La cura della malattia di Parkinson
Purtroppo, non esiste ancora una cura per la malattia di Parkinson. Tuttavia, ci sono diversi trattamenti disponibili che possono aiutare a controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tra questi ci sono farmaci, terapie fisiche e riabilitative, e interventi chirurgici in casi selezionati.
L'attività fisica può ridurre il rischio di Parkinson nelle donne
Uno studio condotto da Alexis Elbaz, MD, dell'Inserm Research Center di Parigi, ha rivelato che l'attività fisica può ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, almeno per quanto riguarda le donne.
Nel corso di tre decenni, i ricercatori hanno monitorato 95.354 donne, la maggior parte delle quali insegnanti, con un'età media di 49 anni. Durante lo studio, 1.074 partecipanti hanno sviluppato la malattia di Parkinson.
Le donne più attive avevano un tasso di sviluppo del Parkinson inferiore del 25% rispetto a quelle con il livello più basso di esercizio fisico, anche quando l'attività fisica era stata valutata fino a 15 o 20 anni prima della diagnosi.
I risultati dimostrano che mantenere uno stile di vita attivo e meno sedentario può contribuire a proteggere le donne dal Parkinson.
La ricerca sull'attività fisica e il Parkinson
Nel corso dello studio, le donne hanno compilato fino a sei questionari su tipo e quantità di attività fisica svolta, indicando quanto camminavano e quante rampe di scale salivano ogni giorno, quante ore dedicavano alle attività domestiche e quanto tempo dedicavano ad attività ricreative moderate come il giardinaggio e ad attività più vigorose come lo sport.
I ricercatori hanno assegnato a ogni attività un punteggio basato su un indice per quantificare il dispendio energetico, il Met.
Per esempio, una forma di esercizio più intensa come la bicicletta corrispondeva a sei Met, mentre forme di esercizio meno intense come camminare e pulire corrispondevano a tre Met.
All'inizio dello studio, il livello medio di attività fisica delle donne era di 45 Met/ora alla settimana. Le partecipanti sono state divise in quattro gruppi uguali di poco più di 24.000 persone ciascuno.
All'inizio dello studio, le donne nel gruppo più alto avevano un punteggio medio di attività fisica di 71 Met/ora alla settimana; quelle del gruppo più basso di 27 Met/ora a settimana.
In sintesi, la ricerca suggerisce che un approccio proattivo per mantenere uno stile di vita attivo può essere cruciale nel prevenire la malattia di Parkinson, specialmente nelle donne.