Gian Maria Cravero, ingegnere informatico di Torino, era entusiasta della sua Tesla Model 3: l'autonomia, la potenza e le prestazioni lo avevano conquistato. Tuttavia, un incidente ha costretto l'uomo a sbarazzarsi della sua berlina elettrica.

Il figlio di Cravero è stato coinvolto in un incidente che ha danneggiato la batteria e l'avantreno della vettura. La ricerca di un'officina specializzata nella riparazione delle vetture Tesla si è rivelata difficile, ma alla fine l'uomo ha trovato una soluzione. Purtroppo, il preventivo richiesto per la riparazione è stato esorbitante: ben 72mila euro, molto più del valore di acquisto della vettura (49mila euro).

Tesla stessa ha risposto all'automobilista con una mail in cui dichiarava di non interessarsi agli incidenti. L'officina ha giustificato il prezzo elevato indicando la difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio, l'assenza di una rete ufficiale di officine Tesla e le 160 ore di manodopera necessarie.

Di fronte a una cifra così elevata, Cravero ha deciso di abbandonare la sua amata Tesla e di tornare al suo vecchio amore, una Toyota ibrida. Sebbene sia rammaricato per aver dovuto disfarsi della sua Model 3, l'uomo ha ritenuto che la cifra richiesta fosse troppo onerosa.

La vicenda di Cravero mette in evidenza le difficoltà incontrate dai proprietari di vetture Tesla in caso di incidenti. La mancanza di una rete ufficiale di officine e la difficoltà nel reperire i pezzi di ricambio possono rendere molto costosa la riparazione di questi veicoli.

Fonte: https://www.auto.it/news/attualita/2023/03/28-6228479/porta_a_riparare_la_sua_tesla_l_officina_gli_chiede_72_000_euro_