Il cielo notturno è stato da sempre fonte d'ispirazione e di inesauribile curiosità per l'uomo, ma ciò che si cela nell'immensa distesa stellata potrebbe andare ben oltre la nostra capacità di stupore. La recente scoperta di esopianeti "gemelli" della Terra riscrive le nostre conoscenze astronomiche e accende nuovi spiragli nella ricerca di vita extraterrestre.
Una scoperta rivoluzionaria oltre la nostra atmosfera
Il satellite TESS della NASA, insieme all'immancabile contributo di telescopi terrestri, ha individuato 85 nuovi esopianeti potenzialmente abitabili, alcuni dei quali presentano caratteristiche decisamente promettenti.
Questi nuovi mondi, localizzati in una varietà di sistemi solari, variano in dimensioni, talvolta assimilabili a giganti gassosi come Giove e Saturno, ma la loro peculiarità risiede nella temperatura, compatibile con la presenza di acqua liquida – condizione essenziale per la vita come la conosciamo.
All'interno della "zona abitabile"
I pianeti ora osservati con entusiasmo dalla comunità scientifica orbitano nelle cosiddette "zone abitabili", a distanze tali dalle loro stelle da poter supportare, teoricamente, la presenza di vita. Tra i vari metodi di analisi, spicca quello che considera le variazioni di anidride carbonica e la possibile presenza di ozono nell'atmosfera di questi esopianeti, indizi diretti dell'esistenza di oceani e, perché no, di forme di vita.
Gli scienziati e il futuro dell'esplorazione spaziale
Gli studi su pianeti come il già noto K2-18b, situato a 120 anni luce di distanza, pongono nuove questioni ed esaltano gli scienziati per le entusiasmanti implicazioni a livello astrobiologico. L'identificazione di molecole come il dimetilsolfuro, segnale della presenza di vita sulla Terra, apre un'inedita finestra sulla probabilità che forme simili siano presenti altrove nell'universo.
Dei veri e propri "fratelli" del nostro Pianeta Blu
Uno spiraglio che si allarga ulteriormente se pensiamo ai 7 esopianeti scoperti nel sistema di Trappist-1, diretti candidati a rivestire il ruolo di "fratelli" della Terra. La NASA già nel 2017 evidenziava l'estrema somiglianza di alcuni di questi corpi celesti con il nostro pianeta, alcuni dei quali dimostrano la possibilità di ospitare acqua liquida sulla loro superficie.
Verso nuovi orizzonti cosmici
Le scoperte non finiscono mai di stupirci e l'ambito dell'astrofisica vive una delle sue ere più dorate. L'occhio umano si spinge sempre più lontano, alla ricerca di quello che una volta era inconcepibile: la vita oltre la Terra.
Siamo solo agli albori di questa nuova frontiera, ma le basi per una comprensione più profonda dell'universo e del nostro posto in esso sono ormai state gettate.Le prossime missioni e studi arricchiranno il tappeto di conoscenze su questi "fratelli" stellari e su ciò che essi potrebbero nascondere.
Mentre le lancette dell'orologio cosmico proseguono il loro inesorabile movimento, una certezza cresce tra la comunità scientifica: l'universo è sorprendentemente più vivace e variegato di quanto si potesse immaginare. E forse, da qualche parte tra le costellazioni, c'è un mondo che ci aspetta, specchio del nostro, ancora tutto da scoprire.