Dieci anni fa si spegneva l'amato cantautore e autore di successi come "Tutto il resto è noia", Franco Califano.

Nato casualmente a Tripoli, Franco Califano ha avuto una forte influenza romana sulla musica cantautorale italiana. I suoi testi erano in grado di catturare la vita quotidiana in modo straordinariamente poetico. 

Oltre alle canzoni portate al successo da lui stesso, come "Tutto il resto è noia", ha scritto anche una serie di testi per canzoni interpretate da altri, tra cui Mia Martini ("Minuetto", "La nevicata del '56"), Ornella Vanoni ("La musica è finita", "Una ragione di più"), Bruno Martino ("E la chiamano estate") e i Vianella ("Gente de borgata").

Franco Califano ha raggiunto la notorietà non solo per la sua attività di cantautore. Negli anni Settanta e Ottanta è stato più volte al centro delle cronache a causa di vari problemi legali e di una vita privata piuttosto stravagante, che ha incluso il carcere. 

Nel 1970 fu arrestato insieme a Walter Chiari (poi scagionato) in un caso di droga e nel 1983 fu accusato di possesso di stupefacenti e armi in un caso che vide in manette anche Enzo Tortora (pienamente assolto in un caso emblematico di giustizia ingiusta). 

Durante la sua ultima detenzione, scrisse l'album "Fingerprints", basato principalmente sulle sue esperienze di quel periodo. Siccessivamente, è stato assolto in entrambi i processi, cosa di cui ha parlato spesso sia nei libri che nelle interviste.

Ricordiamo Franco Califano come grande artista italiano, noto per il suo fascino e sex appeal, nonché per aver scritto diversi volumi sui temi del sesso e dell'amore, tra cui "Il cuore nel sesso. Libro sull'erotismo, il corteggiamento e l'amore scritto da un pratico" e "Il Calisutra. Storie di vita e casi d'amore raccontati dal Maestro".