Gli esperti hanno evidenziato al primo Congresso Nazionale dedicato all' "Endocrinologia di Genere" che le differenze di genere nelle scelte alimentari possono essere dovute, in gran parte, all'effetto degli ormoni sessuali, indipendentemente dal luogo in cui viviamo e dai fattori culturali, incidendo anche sull'obesità che si declina a seconda del genere.
La nutrizione di genere è stata uno dei temi centrali del congresso, individuando così una "obesità di genere" dove gli uomini sono più a rischio.
Annamaria Colao, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia, sottolinea l'importanza di regolare gli orari dei pasti per sostenere un peso sano, concentrandosi in particolare sul consumo nelle prime ore della giornata, quando i livelli di cortisolo sono al massimo e il fabbisogno energetico è più consistente.
Cosa hanno dimostrato i risultati
La ricerca condotta dall'Università Federico II di Napoli ha dimostrato che le donne tendono a consumare più carboidrati, frutta e verdura, mentre gli uomini sono più propensi a mangiare cibi ricchi di grassi e sale.
La professoressa Annamaria Colao, presidente dell'Università, ha osservato che la connessione tra le differenze di genere nella dieta e gli ormoni sessuali è ancora in fase di esplorazione, ma sta diventando sempre più evidente che le preferenze alimentari nel mondo occidentale sono più probabilmente influenzate da componenti biologiche legate al sesso e alla composizione ormonale che da influenze sociali legate ai ruoli di genere.
La revisione condotta dal team di ricerca della Federico II suggerisce che gli estrogeni possono stimolare i nuclei ipotalamici, che controllano la fame e la sazietà, attivando il sistema dei cannabinoidi e causando nelle donne un maggiore desiderio di cibi ricchi di carboidrati.
Nel frattempo, si ritiene che il testosterone attivi il sistema della dopamina, un neurotrasmettitore cerebrale che può aumentare le sensazioni di forza e aggressività, facendo sì che gli uomini abbiano una maggiore preferenza per i cibi ricchi di grassi.
Il raggiungimento della parità di genere a tavola
Colao sottolinea che la disparità di genere nelle scelte alimentari è ancora lontana dall'essere raggiunta. Infatti, solo le donne ne raccolgono i benefici fino alla menopausa, quando i livelli di estrogeni diminuiscono e le preferenze alimentari diventano più simili a quelle degli uomini.
Uomini e donne differiscono non solo per il tipo di cibo che consumano, ma anche per i tempi dei pasti: gli uomini tendono a mangiare di più la sera, mentre le donne sono più propense a mangiare al mattino. È essenziale considerare sia quando che cosa si mangia.
La dottoressa Colao sottolinea l'importanza di allineare gli orari dei pasti con il ritmo circadiano del nostro corpo per favorire il mantenimento di un peso sano. La revisione ha indicato che il 47% delle donne mangia prima durante la giornata, quando i livelli di cortisolo e la richiesta di energia sono più elevati, mentre il 33% degli uomini fa lo stesso.
Tuttavia, la sera è vero il contrario: il 46% delle donne e il 63% degli uomini mangiano più tardi. Questo schema alimentare sembra essere in accordo con il ritmo naturale dell'organismo e ha un effetto benefico sul mantenimento del peso.
Alcune ricerche hanno suggerito che gli uomini che consumano la maggior parte delle calorie nelle ore più tarde della giornata, quando i livelli di cortisolo sono più bassi, possono essere maggiormente a rischio di sviluppare obesità a causa della probabilità di fare spuntini notturni.
Secondo Colao, quindi, è importante assicurarsi che la maggior parte dell'apporto calorico giornaliero sia consumato prima delle 15.00, indipendentemente dall'ora in cui si fanno colazione e pranzo.
Quindi, mantenere un peso sano è importante regolare gli orari dei pasti, privilegiando il consumo di cibo nelle prime ore della giornata, quando i livelli di cortisolo sono più alti e il fabbisogno energetico è maggiore.