Nonostante le varie sfide del post-COVID, del costo dell'energia e del mercato internazionale, l'industria vinicola italiana è molto motivata a partecipare al Vinitaly. Le esportazioni continuano a crescere e si prevede una forte presenza di compratori stranieri all'evento.

I dati sulle esportazioni indicano che il settore ha resistito alla pandemia, senza subire flessioni degne di nota. Inoltre, Vinitaly ha visto un afflusso di acquirenti stranieri, con la Cina in prima linea, seguita dagli Stati Uniti. La crescita di prodotti frizzanti come il Prosecco DOC e di vini rossi che conquistano i mercati nordamericani e asiatici confermano l'ottimismo del settore.

L'Europa consente l'inserimento di avvertenze sui potenziali rischi legati al consumo di alcolici sulle etichette, ma solo l'Irlanda ha implementato questa possibilità. Il Ministero dell'Agricoltura (Mipaf) è impegnato nella promozione dei prodotti italiani e nella difesa di un consumo responsabile.

Il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida sottolinea che la cultura del bere è diventata sempre più diffusa e abbraccia una prospettiva ampia, dall'enoturismo alla narrazione dei territori, entrambi essenziali per l'Italia. Per ribadire questo concetto, il Ministro ha portato a Verona, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e la Galleria degli Uffizi di Firenze, due celebri opere d'arte: il Bacco adolescente di Caravaggio e il Bacco bambino di Guido Reni.

Il turismo del vino è fondamentale per l'economia italiana. Esplorare i vigneti di Montalcino o le colline del Prosecco (Conegliano-Valdobbiadene), patrimonio dell'Unesco, permette di conoscere la cultura e lo spirito del nostro Paese. I clienti stranieri non solo acquistano e consumano le bevande italiane nei loro Paesi, ma fanno anche una visita agli agriturismi e alle cantine quando sono in Italia per vivere i cosiddetti soggiorni esperienziali.

La ricchezza della produzione enologica italiana

L'Italia è una delle maggiori produttrici di vino al mondo, grazie a un terroir unico e a varietà di uve autoctone che rendono i vini italiani unici. Ogni regione italiana ha le sue peculiarità e le proprie varietà di uva, che danno vita a tantissimi vini differenti. 

In Liguria, ad esempio, si producono il Pigato, il Vermentino e la Rossese, in Toscana si producono il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano e tanti altri grandi vini rossi, mentre in Piemonte sono celebri il Barolo e il Barbaresco. In Veneto si producono il Prosecco e l'Amarone, mentre in Umbria il Sagrantino è un vino straordinario. 

In Sardegna e in Sicilia ci sono autentiche eccellenze come il Cannonau, il Carignano, il Giro, il Nero d'Avola, e tanti altri ancora. Insomma, l'Italia è una terra di vini con una tale ricchezza, varietà e qualità di pregiata doc, docg e igt da non poter essere colti in una sola volta.

I 3 migliori vini al mondo 2022

Il 2022 ha visto l'assegnazione dei riconoscimenti ai migliori vini al mondo, stilati dall'importante rivista Wine Spectator. Il primo posto è stato assegnato al Cabernet Sauvignon Oakville Double Diamond 2019 di Schrader Cellars, seguito dal Brunello di Montalcino Riserva 2016 della Fattoria dei Barbi, che è stato eletto miglior vino italiano del 2022 e ha ottenuto un punteggio di 95 su 100, con un prezzo di 130 dollari, mentre la terza posizione è stata invece assegnata allo Chardonnay Napa Valley Hyde Vineyard 2019 di HdV, eletto miglior vino bianco del 2022.

Il Brunello di Montalcino Riserva 2016 è un Sangiovese al 100%, riconosciuto per la sua grande abbondanza di aromi netti, fragranti e una spalla acida forte che garantisce un lungo invecchiamento. Presenta colori intensi e vivaci, e la sua bassa concentrazione alcolica permette un invecchiamento di 20-80 anni.