La granita di neve e vino cotto non è un modo di dire o un modo simpatico per indicare per qualcosa di diverso.

Si tratta proprio, e mentre lo scrivo ho di nuovo l’acquolina in bocca, di una preparazione prettamente invernale tipica di questa meravigliosa terra che la mia Irpinia. Ha nevicato? Bene, la prima cosa che si fa, almeno in casa mia, non è spalare la neve, fare foto agli abeti innevati o giocare col cane.

No. Si esce, senza neanche infilarsi il cappotto, armati di una ciotola e una navetta (di quelle che di usano per prendere la farina) e si fa incetta di neve.

Quella più candida, soffice e incontaminata. Di solito la si prende quando ce n’è tanta, strati di almeno 30 o 40 cm così da esser sicuri che sia pulita. Poi, si ritorna in casa con la gioia negli occhi.

Ah, e si prendono dei bicchieri piuttosto alti. Quelli da frappè o frullati o gelato. La neve si posiziona nei bicchieri a cucchiaiate, come capita, fino a formare un bel mucchietto su cui versare a filo quel godurioso vino cotto che conserviamo fin dall’autunno.

Il vino cotto, lo so, non è una cosa che hanno tutti in casa ma se avete nonne, parenti o vicini di casa che magari in autunno hanno preparato i tarallini al mosto cotto (altra perla irpina) non esitate a farvene prestare anche solo mezzo bicchiere!

Mescolate il tutto col cucchiaino, come si fa con una qualsiasi granita, e gustate la granita di neve e vino cotto ricordando che è una delizia sempre più rara. La neve che è caduta in questi giorni è di certo un evento che non si verificava da troppi anni e che, probabilmente, lascerà trascorrere ancora tanto tempo prima di farsi rivedere. Buona granita d’inverno!